Avevamo pianificato di visitare alcuni posti della Vancouver Island, Tofino, Nanaimo e Victoria, e così si è pianificato il tutto. Sveglia alle 4,30, preparativi e riempimento macchina, siamo in 7, partenza ore 6,00. L'obiettivo era arrivare all'imbargo di Vancouver in tempo, per evitare eventuali code di traffico, dato che nel fine settimana ci sono tanti canadesi che si spostano.
Alcune notizie geografiche
L'isola di Vancouver (in inglese Vancouver Island) è un'isola dell'oceano Pacifico, localizzata lungo la costa occidentale della Columbia Britannica in Canada.
Le città principali sono Victoria, Nanaimo e Port Alberni. La città di Vancouver, che si trova sulla terraferma, è collegata a Victoria e Nanaimo tramite traghetti.
L'isola è stata battezzata in onore di George Vancouver, l'ufficiale britannico della Royal Navy che esplorò la costa nord-occidentale
L'isola è divisa in due dalla catena dei Vancouver Island Ranges che la percorrono nella sua interezza. Il punto più alto di questa catena è la Golden Hinde, alta 2.195 metri. Il clima dell'isola è tra i più miti di tutto il Canada. D'estate, le temperature massime raggiungono i 21-24 °C. La costa occidentale è uno dei luoghi più umidi del Nord America e, a parte alcune zone del Cile, una delle regioni più umide del mondo insieme ai territori equatoriali. Nelle cittadine di Tofino e Ucluelet la media annua delle precipitazioni è di 3300mm.
Fine delle notizie geografiche
Arriviamo alle 7,10, l'imbargo era previsto per le 7,45. Ci rechiamo nella palazzina adiacente dove erano presenti numerosi negozi, faceva molto freddo, tutti chiusi, ma si sentiva un buon profumo di caffè ...
Abbiamo seguito il profumo e siamo arrivati all'unico bar aperto. Un buon bicchiere di caffè era necessario, per addolcire il freddo pungente della mattina, qui a Vancouver. Il caffè era molto buono.
Poco dopo siamo saliti a bordo. C'erano diverse file di macchine e camion articolati in attesa. La nave traghetto era enorme, era lunga 160 metri, poteva trasportare 370 macchine inclusi 32 tra bus e camion articolati (quei camion che si vedono nei film americani/canadesi con il muso lungo).
Il traghetto poteva viaggiare a 22 nodi ed aveva una potenza di 21,000 cavalli, cavalli "tedeschi", perchè la nave era di costruzione tedesca.
Partenza in perfetto orario, 7,45, si vedevano le prime luci dell'alba, bellissimi colori, monti innevati con il pennacchio arancione, gabbiani che ci seguivano, e tanto, tanto vento.
Si poteva stare sia all'aperto che all'interno, protetti dal freddo. Noi abbiamo scelto all'aperto, almeno sino a quando si poteva. Lo scopo era quello di vedere balene, orche e/o delfini. Il cielo si colorava di rosso, occhi puntati all'orizzonte.
Ogni tanto andavamo a poppa per vedere la scia che lasciavano le eliche, dalla targa dei dati che era appesa in tanti punti della nave, tra i dati tecnici, c'era scritto che spostava 10 tonnellate di acqua, infatti la scia era molto larga e rimaneva a lungo dietro di noi.
Ritornati a prua, si è continuato a scrutare l'orizzonte, con il cappuccio stretto in testa per ripararsi le orecchie dal vento freddo, si sentiva il vorticoso sventolio delle bandiere che erano sul pennone.
All'improvviso, come succedeva ai pirati che avvistavano la terra e urlavano "terra, terra", si è sentito un urlo "delfini, delfini". Era una famiglia di 6 delfini che viaggiavano in senso opposto al nostro. Andavano come delle schegge, e nonostante avessimo già le macchine fotografiche pronte, non siamo riusciti a riprenderli, e non li abbiamo più visti.
Arrivati a Nanaimo, dopo circa due ore di traghetto e sbarcati, ci immettiamo sull'autostrada A1, ondeggiante tra i boschi e continue cascatelle ai lati della strada dove le rocce lambivano la careggiata.
Laghetti che si susseguivano, fiumi di qui, fiumi di là, certamente qui l'acqua non manca. Piccola sosta fisiologica ad una cafetteria/torrefazione per prendere un caffè caldo e dei muffin giganti, la loro specialità.
L'autostrada era un continuo sali e scendi, tante curve, la velocità era talvolta di 30 km/h. Non hanno rovinato la natura con ponti e cavalcavia, ma hanno costruito la strada seguendo la naturale conformazione della terra. Loro la chiamano Autostrada A1.
Dopo tanti km. abbiamo deviato sulla A4, la nostra prima destinazione era Tofino. Viaggiavamo tranquilli, non c'era fretta, osservavamo il paesaggio, tanto verde, tanta acqua, nel senso che pioveva a dirotto. Dopo un ponte, l'acqua alta di un fiume, costringeva l'uso di una sola corsia per i due sensi, c'erano i poliziotti che regolavano il traffico. Si vedeva il fiume minaccioso, la corrente era molto forte.
Ci siamo fermati in un posto dove c'erano alberi millenari, sulle foto non viene molto bene quello che i nostri occhi vedono, alberi altissimi, carichi di muschio, una boscaglia così fitta che la luce del sole fa fatica a penetrare.
Durante il tragitto poi abbiamo visto numerosissime zucche di Halloween appoggiate su tanti tronchi, quasi tutta l'autostrada era tappezzata di queste zucche.
Verso sera si arriva a Tofino, qui finisce l' autostrada A4, dall'altro lato dell'isola, ancora tanta pioggia. Portiamo le valigie in camera, anche se per una notte, dovevamo vedere il tramonto sul Pacifico !!
Prima di cena alcuni di noi si sono avventurati sulla spiaggia battuta dal vento e dalla pioggia per avere l'ebbrezza della passeggiata "sul Pacifico". C'erano surfisti, c'erano i canadesi DOC con i calzoni corti (brrr.), c'era una mamma che passeggiava con la sua carozzina sulla sabbia, ...cose d'altro mondo ...
Nonostante i nostri eroi fossero ben coperti, dopo poco meno di 10 minuti, al loro ritorno erano tutti inzuppati d'acqua, infreddoliti. Un bagno caldo li ha salvati da un raffreddore "del Pacifico".
Dopo siamo andati a cena, nell'hotel, abbiamo bevuto vino rosso della regione di Okanagan, di una azienda gestita da persone native (indiani canadesi), vino molto buono, 9,00 dollari al bicchiere.
Dopo cena tutti a letto, eravamo stanchi, la sveglia della mattina alle 4,30 si faceva sentire.
Alle 21,30 c'è l'allarme acqua. Il telegiornale avvisa che l'unico ponte che dovevamo fare l'indomani mattina rischiava di essere chiuso per una settimana per l'acqua alta. Si decide così di rivestirci, preparare le valigie, caricare il tutto in macchina e ritornare indietro prima che la strada fosse allagata e noi bloccati per una settimana !!
Alle 22,00 eravamo già in macchina. Pioveva tantissimo, il tergicristallo a manetta non riusciva a pulire, le piccole cascate ai lati della strada erano diventate corpose e scaricavano tantissima acqua a metà careggiata. Non c'era un cane in giro, eravamo soli. Alle 24,00 arriviamo al ponte sotto accusa, era per fortuna ancora percorribile, ma l'acqua lambiva l'arcata. Dormiamo in un hotel della cittadina di Alberni. Possiamo dire che non è da tutti dormire una notte in due differenti hotel, noi siamo speciali e ce l'abbiamo fatta !!
Sveglia alla mattina nel nuovo Hotel, la nipotina più piccola non si ricordava niente !! pioveva ancora tantissimo. Dopo colazione, prima di continuare il viaggio, siamo ritornati al ponte e sulle strade che costeggiavano il fiume per verificare il livello dell'acqua. C'era una troupe televisiva locale che faceva il suo lavoro. L'acqua era quasi al livello stradale, certamente le cantine delle tante case in riva al fiume erano già sotto.
Ripartiamo, la destinazione ora era Victoria, capitale della British Columbia, dove c'è anche il loro parlamento regionale. Con calma, ripercorriamo l'autostrada A4 che attraversava continue foreste e fiumi in piena, con continue salite e discese. L'isola di Vancouver è lunga 450 km. ed ha una superficie doppia delle isole Hawai, con 32,000 km quadrati.
Ci siamo fermati per una sosta a Duncan dove c'erano tanti Totem regalati da artisti Indiani Canadesi della British Columbia alla città. C'era un percorso pedonale da fare, seguendo le impronte presenti sul marciapiede, ci hanno portato a vedere tutti i Totem. Nel sito della città ci sono le foto e il loro significato.
Ripreso la via del ritorno, ci siamo fermati (ormai non pioveva più in questa zona ma nella zona di Tofino la pioggia incominciava a preoccupare tutti) in una zona dove c'era un torrente e si potevano vedere il luogo di passaggio dei salmoni. L' acqua era limpida, c'erano tanti salmoni che depositavano le uova, e poi finivano la loro vita. Non era uno spettacolo bello da vedere, ma si potrebbe obiettare che questo è il ciclo della vita, e che grazie a questo che ci sono le foreste millenarie qui in Canada.
A Victoria siamo arrivati verso sera e dopo aver preso possesso delle stanze in hotel, siamo andati a cena. Abbiamo visto la sede del parlamento della British Columbia illuminata da 3333 lampadine (informazioni prese dal deplian in hotel), sembrava un castello fiabesco. Victoria è molto diversa da Vancouver, risente dello stile inglese, durante la loro dominazione, e ha bellissimi palazzi monumentali.
Il giorno dopo, domenica 6 novembre, siamo andati al Royal BC Museum di Victoria. Apertura alle 10,00, noi eravamo alle 10,05. Il museo è un grande edificio a 3 piani, in un piano c'è il museo dei Popoli nativi della British Columbia, nel secondo l' evoluzione della fauna e flora nei millenni, sempre della British Columbia, e nel terzo c'è una sala IMAX, dove vengono proiettati documentari naturalistici in formato super 3D su uno schermo da 18 metri in altezza e 26 metri di lunghezza.
Nella prima area, quella dedicata ai Popoli nativi, abbiamo visto la vita di questo popolo attraverso i millenni, usi e costumi, tanti Totem con i loro significati, il vestiario delle popolazioni native, i loro attrezzi di caccia e di vita quotidiana, i loro canti e i loro linguaggi, diversi da una tribù all'altra. Furono i vichingi i primi ad arrivare qui in Canada.
Nella seconda area, quella dedicata alla fauna e flora, abbiamo visto quasi tutti gli animali preistorici presenti milioni di anni fa, dai Mammut sino ai giorni nostri.
E per finire abbiamo visto nella terza area, un documentario sulla presenza di un mondo fantastico colorato sottomarino realizzato dal figlio del famoso Custau
Tutto il museo è stato realizzato nei minimi particolari, un lavoro eccezzionale grande che coinvolge il visitatore. C'erano tanti video di diversi minuti ciascuno che spiegavano molto bene del perchè e del per come sulla scomparsa di diverse specie di animali (l'uomo ha fatto la sua parte !!).
Il giorno dopo 7 novembre, lunedì, ci siamo diretti al palazzo dell'Assemblea Legislativa della British Columbia, il palazzo che avevamo visto tutto illuminato nelle sere precedenti.
All'ingresso, gratuito, abbiamo ricevuto il depliant in inglese, tedesco e anche in italiano. Poi una guida (sempre gratis) ci ha mostrato le sale che il pubblico poteva vedere. Sale adornate con finestre con vetri a mosaico, una canoa donata dalle tribù native canadesi della British Columbia a significare la comunicazione tra i popoli, i quadri delle composizioni dei diversi parlamenti negli anni, dove si notava all'inizio tutti uomini fino ad arrivare a quello attuale dove ci sono il 40% donne. Alla fine siamo entrati nella balconata della sala parlamentare nella quale c'era una seduta di discussione attiva.
Mi è stato detto che chi è stato eletto ha l'obbligo della presenza, a chi risulta assente nelle sedute, viene decurtato una determinata somma dallo stipendio. Se questa prassi fosse praticata anche in Italia nel nostro Parlamento, la maggioranza avrebbero molto ma molto meno a fine mese.
Il traghetto di ritorno era verso sera, quindi avevamo ancora un pomeriggio, e così siamo andati al Craigdarroch Castle, un castello fatto costruire da una persona locale che tanti anni fa aveva fatto fortuna con il carbone e che era possidente di una immensa proprietà terriera.
Completato nel 1890, la fortuna accumulata dal magnate del carbone Robert Dunsmuir si riflette nei quattro piani di vetrate colorate, parti in legno elaborate nei minimi dettagli e sontuoso arredamento tipico dell'età vittoriana. La proprietà originaria si estendeva per oltre 28 acri.
Dalla morte di Joan Dunsmuir avvenuta nel 1908, il Castello è stato utilizzato in qualità di Ospedale militare di Craigdarroch, del College di Victoria, degli Uffici del consiglio della Victoria School, del conservatorio di musica di Victora, ed infine ai giorni nostri come Museo di Craigdarroch Caste, penso che sia la cosa migliore.
Attualmente in possesso di una organizzazione di carità, la conservazione di questo tesoro nazionale è finanziata quasi esclusivamente dai circa 100.000 visitatori l'anno.
Alcune notizie in breve per i più curiosi :
- Cragdarroch significa "luogo roccioso quercia, in gaelico
- il Castello è di 25.572 metri quadrati compresa la cantina
- ci sono voluti 5 vagoni ferroviari per la spedizione di 2128 pannelli di quercia da Chicago
- ci sono 17 camini e sette ciminiere
- il Castello ha avuto l'illuminazione a gas così come l'illuminazione elettrica, acqua calda e fredda, riscaldamento, telefoni e un sistema antifurto
- le pareti principali sono con mattoni di pietra arenaria della cava di Dunsmuir
Finalmente ci dirigiamo all'area dell'imbargo di Victoria per far ritorno a Vancouver. Questa volta il viaggio è meno lungo dell'andata di circa 2 ore, e totalmente al buio.
Certo di cose da vedere nel mondo sono tante, di conoscenze aggiuntive alle poche che abbiamo ce ne sono, bisogna avere tempo e danaro, tanto danaro !!
Segue un estratto della galleria fotografica, a ricordo ...
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