

nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Nella passata stagione avevo percorso solo 629 km., mentre nella stagione 2006 avevo fatto ... ma forse e' meglio che lo dica graficamente !!!
Dal grafico si evidenzia che piu' passano gli anni e meno strada si fa. La passata stagione e' stata una stagione un po' più anomala di quella precedente, spero che quest' anno riesco a percorrere qualche km. in piu'. Mah, non sono molto convinto !!.
A tutt' oggi, inizi di gennaio non sono ancora uscito, nelle domeniche (giorno di uscita) non faceva freddo come gli altri anni, ma gli impegni sono tanti !!.
Lo so che i ciclisti sono ... degli eroi, ma non eroi stupidi !!., ma io porca puzzola non ho proprio più tempo !!.
Quest' anno non mi sono iscritto alla mia squadra, questa mia decisione l' ho fatta presente al presidente uscente del consiglio. La lettera è stata letta nella riunione settimanale a tutti i presenti ed è stata apprezzata dai miei colleghi.
In ogni caso, come ogni anno desidero dare un piccolo suggerimento ai miei colleghi. La stagione invernale è il periodo dell' anno in cui la pioggia è un grosso problema per i ciclisti. Vediamo come comportarsi con questa compagna scomoda e pericolosa. La prima cosa che un ciclista
deve fare è cercare di evitare di ... prenderla. Solo in corsa non si può ... fare a meno di pedalare sotto la pioggia. Se non si è ancora usciti
in allenamento e già piove, è meglio rimanere a casa !!! (è quello che faccio io). Talvolta è meglio un giorno di riposo, che un allenamento fatto male. Se si è
già in allenamento e comincia a piovere, è meglio cercare la strada più breve per tornare a casa.
Prima dell' allenamento : Bisogna distinguere se si va in bicicletta per divertimento o se si è professionisti. Nel primo caso la bici è
quella, non ci sono possibilità di apportare grosse modifiche, se non partire con le gomme un pò più sgonfie (attorno alle 6 atmosfere) per
migliorare l' aderenza. Se invece si è professionisti (o ci si ritiene tali) si può scegliere gomme (mescole più morbide, sezioni più larghe, battistrada particolari), cerchi e freni studiati per la pioggia. Quello che mi sento di sconsigliare sono i cerchi a profilo alto, perché in curva danno più problemi.
Durante l' allenamento: L' atteggiamento in bici deve essere molto più prudente. Diminuiscono la tenuta di strada e la visibilità. Gli
spazi per la frenata si allungano molto, diventano il doppio o addirittura il triplo. Quando si tirano i freni, finché il cerchio non è asciutto, non frenano. I problemi aumentano con l' aumentare della velocità: quindi, se si è in salita, contano relativamente, invece in discesa diventano enormi.
Regolate la velocità e, in curva, "piegate" con molta prudenza. Fate molta attenzione soprattutto quando comincia a piovere, perché sull' asfalto si forma
una patina particolarmente scivolosa. Attenzione anche alle macchie d' olio, che diventano quasi invisibili, e alle strisce di vernice
sull' asfalto, molto scivolose. I cambi di direzione repentini sono, se possibile, da evitare.
Dopo l'allenamento: La prima cosa da fare è una doccia calda. Se non è possibile, bisogna almeno trovare un posto riparato, asciugarsi
e indossare vestiti asciutti. In un secondo momento bisognerà pensare alla manutenzione della bici che, dopo aver preso la pioggia, deve
essere lavata e lubrificata. Catena, cambio, pignoni, deragliatore, guarnitura e freni devono essere trattati con cura.
Come vestirsi: Questo è un argomento che tutti, professionisti e non, dovrebbero affrontare con attenzione, perché alla pioggia in
inverno si accompagna sempre il freddo con tutti i problemi conseguenti. Da non scordare la mantellina antipioggia, se piove è
fondamentale. Se invece non riuscite a rimanere a casa e decidete di uscire che stà già piovendo, la mantellina non basta e servono
indumenti più adatti.
Oltre alla completa impermeabilità (controllate bene che anche le cuciture "tengano"), i capi antipioggia devono garantire traspirabilità (lasciare evaporare il sudore). In commercio ne esistono di parecchi materiali, i costi sono abbastanza alti.
Ognuno stabilisca se ne vale la pena o meno. Considerate la durata del vostro allenamento (un conto è pedalare sotto la pioggia per
un' ora, un altro rimanerci 3 o 4) e quanti allenamenti farete in queste condizioni.
Da non dimenticare un paio di occhiali per evitare che l'acqua sollevata dalla ruota anteriore finisca negli occhiali.
Ci sono modelli di occhiali molto avvolgenti con le lenti trasparenti, adatti in caso di pioggia.
E non dimenticate il casco: con la pioggia e la neve, cadere è facile.
Le strade sono un bene comune, ma nella maggior parte dei casi esse non
sono usate in modo adeguato ed il loro spazio non è equamente distribuito
tra le categorie dei cittadini che le utilizzano.
La presenza dominante delle automobili, ferme o in movimento, comporta
disagi e rischi per pedoni e ciclisti, l’inefficienza dei mezzi pubblici,
l’innalzamento dei livelli dei fattori inquinanti nell’aria a soglie oltre
i limiti di sicurezza, l’impossibilità di utilizzare piacevolmente lo
spazio pubblico urbano e la sua totale inagibilità per alcune categorie
particolarmente svantaggiate.
Muoversi è un diritto fondamentale che deve essere assicurato a tutti.
I ciclisti non sono esseri superiori al resto della popolazione : sono
persone come tutte le altre che però scelgono di utilizzare per i loro
spostamenti -più o meno frequentemente- un mezzo (la bicicletta) diverso
da quello della maggioranza (automobile).
Non dimentichiamo però che i ciclisti sono anche pedoni, automobilisti,
utenti dei trasporti pubblici...
Indubbiamente ci sono ciclisti rispettosi e ciclisti arroganti, ciclisti
sensibili e ciclisti indifferenti, intelligenti e stupidi... e potremmo
continuare a lungo nell' elencazione e negli aggettivi.
Insomma non siamo, come non è nessun altra categoria d' altronde (avvocati,
medici, magistrati, politici, vigili e automobilisti, commercianti e
imprenditori, credenti... ecc.), migliori o peggiori in assoluto.
Riconosciamo allora innanzitutto che la stupidità è trasversale. Non
siamo talebani della bicicletta.
E ricordatevi che :La bici non consuma e non produce emissioni, non ingombra e non fa
rumore: è un mezzo ecologico per definizione e ad alta efficienza
energetica. La bicicletta migliora il traffico, l' ambiente, la salute e
l'umore.
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.