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nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

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Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

IL NONNO RACCONTA 001

red_ballDai nonno racconta quando Dartagnan è andato a scuola per diventare moschettiere...(parte 1)  
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Ok, mi ricordo di questo. D'Artagnan desiderava diventare moschettiere perchè il suo papà lo era, e quando il suo papà si allenava con la sua spada (lo faceva di nascosto nella stalla dove aveva il suo cavallo), il giovane D'Artagnan era molto affascinato dai movimenti che suo padre faceva nel maneggiarla. E pensava, un giorno sarò anch'io un moschettiere bravo come mio padre.
I suoi sogni vennero soddisfatti quando il papà iscrisse D'Artagnan alla scuola dei moschetteri, dopo aver fatto le scuole normali, era molto felice. Già si immaginava in sella a un bel cavallo che lo portava veloce nei posti lontani, dove era stato anche il suo papà.
Il papà di D'Artagnan, da un lato non voleva che suo figlio diventasse moschettiere come lui, ma in fin dei conti era suo figlio, ed era giusto che seguisse il suo lavoro. E così iscrisse D'Artagnan alla scuola dei moschettieri, a condizione che si comportasse bene e che le lezioni di scherma le avrebbe date anche lui.
D'Artagnan accettò e quando arrivò il primo giorno di scuola, era così felice che si dimenticò di mettersi le scarpe. Arrivò a scuola a cavallo, dove abitava lui tutti avevano un cavallo. D'Artagnan aveva avuto il suo cavallo al suo 18° compleanno. Era un cavallo un pò grande per lui, aveva un mantello grigio con dei puntini e qualche macchia marrone, era un pò strano ma a D'Artagnan piaceva moltissimo, guai a offendere il suo cavallo, diventava cattivo e furioso, se ne sarebbero accorti i suoi compagni di scuola.
Il primo giorno di scuola, non fu dedicato alle lezioni, tutti i ragazzi furono portati nella sala vestiario per avere una divisa simile a quella che avrebbero indossato alla fine della scuola se fossero stati nominati moschettieri. Pantaloni, stivaloni sino al ginocchio, mantellina, cappello, ecc.
D'Artagnan non ebbe problemi, era un ragazzo come tutti gli altri e quindi aveva trovato subito tutto, gli altri avevano avuto qualche problema, chi era molto magro, chi era molto grosso, poveri loro quanti problemi ...
Come al solito, i ragazzi volevano anticipare i tempi e così mentre gli altri erano impegnati al vestiario, D'Artagnan e gli altri presero dei rami secchi che erano per terra e incominciarono a duellare.
D'Artagnan si distingueva dagli altri per la sua agilità sulle gambe, era come una molla, si muoveva così bene che i suoi amici gli fecero i complimenti.
Dopo un pò tutti ebbero finito con il vestiario e misero la loro nuova divisa nel proprio armadio.
Ogni giorno di scuola c'era sempre qualcosa da imparare, oltre a maneggiare la spada, ad essere in equilibrio su una trave, a correre, a nascondersi per non farsi trovare, ad arrampicarsi sugli alberi nel caso che fosse inseguito, insomma a D'Artagnan la scuola piaceva e ci andava volentieri.
Poi c'erano le lezioni sui libri che a lui non erano molto graditi, ma quando c'erano le lezioni fuori in cortile con la divisa, era scatenato.
Aveva fatto amicizia con un altro ragazzo, di nome Aramis, col quale andava d' accordo, con lui faceva pratica di duello con la spada di legno.
Doveva fare diversi anni a scuola, e quindi il nostro D'Artagnan si impegnò a completare gli studi nel modo giusto. Passarono gli anni, la pratica la faceva a scuola ma quella che era più impegnativa la faceva a casa con il suo papà. Il papà era molto esigente, gli insegnava ogni cosa che potesse essere utile nel futuro, tutti i trucchi, tutte le mosse segrete, gli aveva promesso che alla fine gli avrebbe spiegato come fare una mossa segreta che lui usava quando non riusciva a piegare l' avversario. Era una cosa che il papà avrebbe detto solo alla fine degli studi.
D'Artagnan faceva anche molto sport, correva, aiutava il papà a portate legna per i camino, faceva tanti lavori per avere muscoli alle braccia, perchè solo così poteva far stancare l' avversario e vincere il duello.
Nella scuola c'era anche una sezione dove si diventava cavalieri, e anche lì venivano insegnati elementi di comportamento che un moschettiere o un cavaliere dovevano avere, essere educati, aiutare chi chiedeva aiuto, essere coraggiosi, essere forti, essere onesti, insomma cose che distinguevano una persona normale da un moschettiere o da un cavaliere.
Anche qui aveva fatto amicizia con un ragazzo, il suo nome Alessio, futuro cavaliere.



La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.