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Benvenuti ...

nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

Commenti ... ?

Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

IL NONNO RACCONTA 003

red_ballDai nonno racconta quando Dartagnan ha avuto il suo primo cavallo, la piuma e il cappello....  
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OK, fatemi ricordare, ah si' ora incomincio a ricordare. Dove abitava D'Artagnan tutti avevano un cavallo, o un pony, prima non c'erano le macchine. Il papa' Armagnac gli promise al suo 18° compleanno, e se fosse stato promosso alla scuola superiore, un cavallo. D'Artagnan sapeva che suo padre manteneva le promesse, ma sapeva che era anche molto rigido, voleva che il figlio si comportasse bene, che a scuola andasse bene, che aiutasse in casa la mamma, che aiutasse il papà nei suoi lavori.
Uno dei lavori che imparo' dal suo papa' fu quello di serrare i cavalli, come togliere i ferri, come metterne di nuovi. Togliere il vecchio ferro, limare lo zoccolo, scaldare il ferro e con una pinza metterlo poi sullo zoccolo facendo attenzione a non far male al cavallo. Sapeva anche che i ferri avevano i numeri, come le nostre scarpe, per i pony il numero 1 o 2 o 3, e per i cavalli più grandi occorrevano i ferri più grandi, numero 4, 5 o 6, ma tutti i ferri avevano solo 5 fori per 5 chiodi.
Il papa' Armagnac diceva sempre che un buon moschettiere doveva saper cambiare i ferri al proprio cavallo nel caso che non fosse disponibile un maniscalco. Questo ed altro il nostro amico imparo' da suo padre.
Il giorno del suo 18° compleanno, era anche la fine della scuola, D'Artagnan ando' come al solito a scuola con il calesse di suo padre, si aspettava il cavallo ma non lo vide. A scuola era un po' triste, incominciava a pensare che in famiglia si erano dimenticati del suo compleanno. Era l'ultimo giorno di scuola e veniva consegnata la pagella.
Finita la scuola, il calesse era stato lasciato nel parcheggio della scuola stessa, ritorno' a casa con la pagella, era stato promosso ma nessun cavallo lo aspettava. Era stato promosso a pieni voti e consegno' la pagella ai suoi genitori. La mamma e il papa' furono molto contenti.
La mamma gli disse di non togliere il cavallo dal calesse che le serviva per andare in centro, era una scusa per non farlo andare nella scuderia.
Ando' in camera sua, si mise a leggere qualcosa sui cavalli, e poi quando fu chiamato per cena, scese. Sulla tavola c'era una bella torta, ma del cavallo nessuna traccia. Il papa' guardava la moglie, la moglie guardava il marito, in nostro D'Artagnan guardava la torta con le sue 18 candeline.
Alla fine, il papa' gli disse di aprire la porta di casa che c'era qualcosa di suo fuori. D'Artagnan apri' la porta e ... vide un bellissimo cavallo. Era un cavallo un po' grande per lui, aveva un mantello grigio con dei puntini e qualche macchia marrone. A lui piaceva moltissimo. Cosi' ando' a ringraziare papa' Armagnac e la mamma. Il papa' gli disse di andare in scuderia a trovare una sella che andasse bene al cavallo e di decidere quale nome dare al suo nuovo amico.
Non fu difficile trovare il tutto, la scuderia era ben fornita, trovo' la sella, le redini, insomma tutti i finimenti necessari, e penso' di mettere sotto la sella una coperta che lui usava quando era piccolo a letto come amica della notte, si ricordava che la usava sempre, se la portava sempre con se' anche quando giocava, le era molto affezionato. Detto fatto, e stava anche bene !!.
Per il nome avrebbe deciso dopo. Mise la sella, i finimenti e fece un giretto intorno alla sua fattoria. Al secondo giro trovo' la mamma con un cappello in mano che gli disse : D'Artagnan hai perso il cappello ?
Il cappello non era suo, lui non aveva perso niente, ma poi capi' che il cappello era il regalo della mamma, lui futuro moschettiere doveva avere un cavallo, un cappello con una piuma, e poi rosso, proprio il suo colore preferito !!
Il papa' gli disse che nei prossimi mesi gli avrebbe insegnato a cavalcare al meglio un cavallo, a come saltarci su nel caso di fuga, nel caso di lotta, ecc, ma ogni cosa a suo tempo, gli disse.
Ora, disse il papa' Armagnac, vai a letto che ci aspettano mesi molto impegnativi, ora che la scuola e' finita, dovrai imparare tante cose pratiche se vuoi diventare un buon moschettiere.
D'Artagnan era felisissimo, porto' il suo cavallo in scuderia e anche se non c'era molta luce, a quei tempi non c'erano le lampadine, spazzolo' il cavallo e lo accarezzo', poi lo saluto' e gli sussuro' qualcosa nell' orecchio.
Cosa gli disse ? lo dirò la prossima volta.



La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.