Vita lavorativa
Sommario
Dopo gli studi ho fatto il servizio militare e dopo di esso sono
stato costretto a migrare dal profondo Sud al profondo Nord con la
solita valigia (.... senza spago).
A mio padre (operaio che non sapeva nè leggere e nè scrivere (i suoi
tempi erano diversi dai nostri) avevo promesso che sarei diventato
qualcuno.
Oggi posso dire di aver raggiunto l' obiettivo ma dopo un tirocinio abbastanza duro.
Da operaio
Dopo il servizio di leva, aprile 1968, nel settembre 1968 mi recai
ancora a Milano per ritentare la fortuna dopo la prima esperienza del
1962.
Ebbi modo di fare amicizia con un mio commilitone durante il servizio
militare a Treviso. Il suo nome era Bruno Trinca, di Milano. Bruno era a
conoscenza che al mio ritorno a Bari sarei poi ripartito per Milano e
così mi trovo' la pensione e un lavoro. Il lavoro era provvisorio e
quindi non fui messo in regola con i contributi.
Era una piccola azienda artigianale che preparava le griglie per i
condizionatori d' aria. Qui dovevo scaricare i cartoni contenenti il
materiale sfuso, per poi riempirli con le griglie montate e ricaricarli
poi sul camion. Facevamo le griglie per l'azienda Delghi di Villasanta
(Monza). Ero "alloggiato" in una pensione, in una stanza c'erano tre
letti, ogni letto due persone. Io condividevo il letto con un altro
ragazzo del Sud che faceva i turni notturni alla Alfa Romeo, quindi
quando lui si alzava alla sera io entro nel letto caldo, e quando io mi
alzavo alla mattina, lui ritornava dal lavoro e trovava già il letto
caldo !!, Fantastico !!
Da impiegato 1° fase
Il 1° luglio 1970 fui assunto dall' azienda GT&E (Milano), in Via Bernina.
In totale eravamo una decina di giovani diplomati. Io con altri due
colleghi tra cui Michele Santeramo affittammo una stanza in Via Farini
all'ultimo piano di un palazzo che avevno gli abbaini come ultimo piano.
Qui vivevamo, nel senso che dopo cena tiravamo attraverso un meccanismo
di funi collegate al soffitto con le carrucole, le sedie e il tavolo in
modo da fare spazio ai 3 materassi.
Avevamo comprato il minimo indispensabile, in casa non si poteva
cucinare e così alla sera dopo le ore di ufficio c' era la spedizione
collettiva al supermercato per prendere qualcosa da mangiare. Cercavamo
di mangiare di più nella mensa aziendale, in modo da essere più ...
leggeri alla sera.
Da impiegato 2° fase
Dopo l' esperienza in GT&E, presi servizio alla Face Standard con la
promessa da parte dell' Azienda di andare negli Usa, nello stato del
Connecticut per un aggiornamento tecnico di un anno.
Ci furono problemi con altri colleghi, anche loro desiderosi di
andare in America, cosi' accettai di ritornare in Antwerpen (Belgio),
per noi italiani, Anversa. Qui ho portato tutta la famiglia. I figli
andarono alla Scuola Europea di Mol, mentre io facevo il pendolare tra
la cittadina dove avevo preso casa, Geel, ed Anversa. La trasferta fu
dal luglio 1980 al dicembre 1981.
Il lavoro era molto interessante, si era impegnati in un progetto a
livello europeo che includeva quasi tutte le consociate dell' Azienda, a
suo tempo una multinazionale americana, la ITT. Il rapporto con i
colleghi Belgi e' stato sempre corretto, ho approfondito la lingua
inglese, lingua usata tra di noi, mentre tra di loro parlavano il
fiammingo.
Da pensionato
Eccoci alla fine, dopo la descrizione seppur sommaria della mia vita scolastica, del mio servizio militare, della mia vita lavorativa, doveva pur arrivare il tempo della vita da pensionato.
Effettivamente lo stacco da un giorno all' altro non e' facile, per
alcuni e' tragico per altri un po' meno, ma e' sempre uno stacco
problematico. Io ho la fortuna di abitare fuori dalle grandi citta' per
cui avendo la casa indipendente, avendo l' orto, avendo un hobby e uno
sport da praticare, il distacco seppur inizialmente difficile, nel
complesso e' andata bene.
La sveglia e' sempre alle 5,30, non posso fare altrimenti, dopo un
trentennio con tale sveglia ormai il mio orologio interno si e' cosi'
fossilizzato che non riesco piu' a cambiarlo.
Conclusioni
La mia vita lavorativa e' stata abbastanza difficoltosa ma
non mi sono lamentato, sapevo che lasciando le mie origini avrei avuto
problemi. Ho fatto quello che ritenevo giusto fare, ho preso decisioni
importanti, ho trascorso 4 mesi a Chicago (USA) per lavoro, ho trascorso
quasi 4 anni ad Anversa (Belgio), sempre per lavoro.
Ho fatto per tantissimi anni il pendolare tra casa e lavoro, su 8 ore di lavoro stavo 13 ore fuori casa ogni giorno. E' incredibile ma e' la verita'. Ho calcolato che piu' o meno ho sprecato 28.000 ore della mia vita (su 37 anni di lavoro) solo di andata e ritorno dall' Azienda, questo significa 1166 giorni, equivalenti a 39 mesi, o a 3,5 anni, incredibile !!!